Termica
PROGETTARE PER L'EFFICIENZA ENERGETICA
Il termine "involucro edilizio", il cui significato è abbastanza recente, ha sostituito il termine “chiusura”, utilizzato nella scomposizione del sistema tecnologico nella UNI 8290, a sottolineare il concetto di globalità delle parti che definiscono un ambiente interno (caratterizzato da condizioni “climatico/ambientali” stabili) rispetto ad un ambiente esterno (variabile per natura). E' fondamentale che l’involucro garantisca il comfort termico e igrometrico degli spazi confinati e il contenimento dei consumi energetici mediante il soddisfacimento dei seguenti requisiti prestazionali: Il concetto di involucro come componente tecnologica capace di mediare i flussi di energia provenienti dall’esterno verso l’interno dell’edificio nasce con l’archetipo stesso del modello architettonico. Nel momento storico in cui l’uomo decide di costruirsi un riparo artificiale dagli agenti climatici ambientali, cerca di proporre soluzioni costruttive capaci di migliorare le condizioni dello spazio confinato destinato all’abitare.
REQUISITI AMBIENTALI
Mantenimento della temperatura dell’aria negli spazi abitativi nelle stagioni di esercizio degli impianti di riscaldamento entro i limiti di legge di 20 – 22 °C.
Mantenimento delle condizioni di comfort termico negli ambienti interni nel periodo estivo.
Requisiti tecnologici:
Controllo dei fenomeni di condensa superficiale e interstiziale
Controllo della combinazione “Temperatura – Umidità – Ventilazione”
Resistenza termica e inerzia termica ai fini del risparmio energetico e del comfort ambientale interno.
I modelli di controllo ambientale[modifica | modifica sorgente]
LA METODOLOGIA
La metodologia di calcolo italiana è quella prevista dal Decreto 26 agosto 1993, n. 412, “Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’art.4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10” (che d’ora in poi chiameremo semplicemente “Regolamento”), può essere vista come uno strumento di analisi e di progettazione dell’edificio per il contenimento dei consumi energetici dovuti al riscaldamento invernale.
L’articolazione metodologica della norma tecnica UNI 10344 richiamata dal Regolamento, consente infatti di apprezzare il contributo svolto dai singoli elementi costituenti il sistema edificio-impianto e, di conseguenza, di operare le scelte progettuali mettendo anche in conto la loro “qualità termica”.
In tal modo viene favorita la possibilità che l’edificio possegga una efficienza energetica intrinseca e quindi che venga concepito tenendo conto dell’interazione tra il clima esterno, l’edificio e l’impianto.
Allo scopo, è importante che chi partecipa alla fase iniziale della progettazione (l’architetto o l’ingegnere civile) possegga una propria sensibilità termotecnica, in modo che già nel definire l’involucro edilizio al livello architettonico egli tenga conto del comportamento termico dell’edificio. Spesso ciò non accade, perché si tende ancora a considerare la progettazione termica come una fase successiva a quella architettonica e che, in ogni caso, riguarda l’ingegnere impiantista.
Teniamo ovviamente conto delle norme e delle Linee guida delle diverse regioni italiane.
I NOSTRI SERVIZI SPECIALISTICI:
Brescia Acustica Energia formata tramite la collaborazione tra architetti ed ingegneri e periti industriali è in grado di fornire i seguenti servixi:
- diagnosi energetiche
- diagnosi termiche
- diagnosi di termografia
- diagnosi di termoflussimetrica
- diagnosi di spessoristica
LA NOSTRA MISSION
Seguiamo la lezione di R. Banham secondo la quale esistono quattro modelli di controllo ambientale: Involucro conservativo, caratterizzato da un tipo di controllo ambientale che utilizza grandi masse murarie con poche aperture per ridurre le dispersioni termiche nelle varie stagioni dell’anno.
Involucro selettivo, che si caratterizza per un controllo ambientale basato su principi generali analoghi all’involucro conservativo ma con l’innovazione di utilizzare grandi pareti trasparenti per l’illuminazione e il riscaldamento passivo. (Es: parete trasparente semplice o doppia con dispositivi per il controllo solare)
Involucro rigenerativo, che affida a sistemi impiantistici tutti i problemi del controllo ambientale e assume l’involucro esclusivamente come barriera per diminuire l’interazione tra l’interno e l’esterno. (Es: parete trasparente con vetrata normale o selettiva)
Involucro ecoefficiente o ambientalmente interattivo o bioclimatico avanzato, che propone un controllo basato sull’armonia tra ambiente esterno ed edificio con la possibilità di gestire i complessi flussi di energia attraverso le modifiche dell’intorno, la forma dell’edificio, l’organizzazione degli spazi interni e le configurazioni e azioni dell’involucro.
Quest’ultimo modello gestisce i flussi attraverso la regolazione di dispositivi fissi o ad assetto variabile (frangisole, apertura/chiusura di finestre, bocchette di ventilazione, ecc…), o con controllo e regolazione manuale o automatica in relazione al tipo di utenza ed alla complessità dell’edificio. Altri autori identificano un quinto modello di controllo ambientale: l’ involucro architettonico intelligente, adattivo e interattivo, progettato e realizzato per adattarsi come un vero e proprio essere vivente al variare delle condizioni ambientali esterne.
L’involucro, come “pelle” svolge il ruolo determinante di sistema dinamico di filtro ambientale, capace non solo di regolare i flussi di calore, radiazione, aria e vapore, ma anche di convertire la radiazione in energia (termica ed elettrica) utilizzabile per il “metabolismo” degli edifici, ed in genere di assolvere una serie di prestazioni chiave che ne fanno l’elemento cardine di un processo globale di interazione eco-efficiente con i fattori ambientali naturali. Analizzando le prestazioni energetiche dell’involucro si dovrebbe considerare anche la possibilità di produrre energia attraverso le sue componenti, oltre a quella di conservare energia a favore dell’ambiente interno. L’”intelligenza” di un componente di facciata si può, quindi, misurare in relazione alle modalità secondo cui esso sfrutta le fonti energetiche rinnovabili per assicurare il mantenimento di condizioni confortevoli al suo interno in termini di riscaldamento, raffrescamento, ventilazione e illuminazione naturale